Attività
esperienziali

Esperienze che sostengono competenze: tra tradizione e sperimentazione un diverso modo di vivere il Nido che diviene luogo di promozione del potenziale creativo dei bambini, creatività intesa come la capacità di allenare e coltivare un pensiero divergente.

Al Nido La Stellina non c'è un programma da svolgere ma un percorso da vivere.

Gioco libero / Proposte gioco

Siamo stati a lungo abituati a pensare al gioco come qualcosa di organizzato e progettato, stabilito da tempi e materiali pensati dagli adulti per i bambini. Sin dall'inizio della propria attività il Nido La Stellina, grazie anche alla formazione di stampo Montessoriano e di Grazia Honegger Fresco, ha scelto di non attuare veri e propri momenti di attività ma di offrire un contesto nel quale il bambino avesse a disposizione vassoi montessoriani e proposte gioco da utilizzare in autonomia secondo le proprie competenze, i propri bisogni e i propri tempi all'interno di un'atmosfera ottimale per il gioco spontaneo del bambino,che può scegliere il gioco posto su scaffali alla sua portata, soddisfando così la propria spinta naturale di crescita. L'educatrice ha il ruolo di agevolarne lo svolgimento, lasciando al bambino la possibilità di iniziare e finire un gioco. Avere a disposizione un adulto attento ma che non interviene, incoraggia le attività spontanee auto gestite, inoltre è un momento molto importante di osservazione, in quanto possono emergere aspetti relazionali particolari e soprattutto l'educatore può cogliere un particolare momento "sensibile" e sostenere il bambino ad un nuovo passaggio. Molti giochi presenti in asilo nido vengono creati dalle educatrici sulla base dell'osservazione dei bambini, utilizzando materiali di recupero che anche i genitori ci aiutano a reperire, i materiali di recupero, cosidetti "non strutturati" sostengono la naturale e spontanea curiosità e creatività, favoriscono un pensiero divergente. L'uomo, e in modo particolare il bambino piccolo, è un essere in divenire ed, ha bisogno di trovare nell'ambiente che lo circonda la possibilità di trasformare, di creare qualcosa di nuovo.

Meditazione al nido

L'idea di proporre un percorso di rilassamento guidato ed un lieve approccio alla Mindfulness* nasce dall'esigenza di trovare una "pausa" e un momento per dedicarsi al presente in questa società sempre più frenetica. Lavorando con la fascia d'età 0-3 anni è sempre più evidente la tendenza, dei genitori, di scandire momento per momento le giornate dei figli, riempiendo così la quotidianità di attività e di "cose da fare". Partendo da tale riflessione si è pensato di introdurre nell'offerta didattica di un nido la pratica quotidiana di tecniche di rilassamento adatte alla fascia d'età interessata (0-3anni) credendo fortemente dei benefici che essa possanerare. La pratica di rilassamento è utile in generale per scaricare lo stress e le tensioni emotive fino ad alleviare o a determinare una graduale scomparsa di alcuni problemi che si manifestano con i sintomi somatici o comportamentali. I protagonisti attivi saranno le educatrici che svolgeranno il ruolo di conduttrici e i bambini da 17 a 36mesi che saranno i partecipanti diretti. L'obbiettivo è l'aumento della consapevolezza del corpo e delle emozioni, riduzione dello stato di agitazione, aumento della capacità di concentrazione ed attenzione. Dalla pratica di rilassamento ci si aspetta che il livello di agitazione si abbassi e quindi il tempo dedicato al pranzo sia affrontato con maggiore serenità. La pratica di rilassamento si svolgerà quotidianamente per la durata di 15 minuti prima del pranzo (tempo prolungato in cui i bambini restano seduti al tavolo) e successiva alle attività svolte in mattinata. La costanza e la ripetibilità della pratica sono due fattori fondamentali per l'osservazione di un cambiamento nel comportamento dei bambini e il raggiungimento degli obbiettivi prefissati. L'ambiente adibito per il rilassamento dovrà essere confortevole con materassini e cuscini, sarà messa una musica dolce di sottofondo e i bimbi saranno invitati dalla conduttrice a sdraiarsi. Attraverso il racconto di fiabe particolari e la narrazione di stati fisici (tecnica MINDFULNESS ). La Mindfulness è una forma di meditazione di origine buddhista, derivante dalla tradizione Vipassana, che a partire dagli anni '70 è stata introdotta nel mondo occidentale, dove si è sviluppato un crescente interesse nei confronti della sua efficacia in numerosi ambiti di applicazione. La pratica Mindfulness consente di sviluppare uno stato di coscienza caratterizzato da un'attenzione consapevole e focalizzata sul presente, nei confronti dell'esperienza interna ed esterna e si prefigge come obiettivo lo sviluppo di una maggiore consapevolezza, Oggi chiamiamo con il termine Mindfulness un insieme di azioni che riguardano molteplici aspetti del funzionamento mentale che possono ricondursi alla capacità di stare nel presente. Usando le parole del suo fondatore Kabat-Zinn "portare intenzionalmente attenzione a quello che accade, nel momento presente, senza giudizio, con gentilezza". Dal centro italiano Mindfulness apprendiamo che tale pratica di meditazione in ambito scolastico può insegnare ad avvicinarsi all'esperienza con una mente aperta e non condizionata, una mente che non si aspetta nulla se non di osservare e accogliere ciò che arriva attraverso i sensi e quindi riconoscere che ci possono essere diverse situazioni che richiedono risposte variegate. L'apprendimento mindfulness, cioè la capacità di porsi rispetto alla conoscenza in modo possibilista, aperto a notare le differenze e le novità, comporta la coltivazione di uno stato di coscienza caratterizzato da apertura alla novità, attenzione alla distinzione, sensibilità ai vari contesti, consapevolezza della molteplicità di prospettive, e di ri-orientamento nel presente. Lavorando con bambini della prima infanzia è facile trovare questo sguardo possibilista e aperto alle novità, quindi i principi della mindfulness possono aiutare il bambino a mantenere nella crescita quella apertura genuina verso il mondo che lo caratterizza.

Play in English

Quando un bambino incontra per la prima volta una lingua straniera è importante che se ne innamori, per questo al nido La Stellina abbiamo pensato ad un momento di gioco in inglese ogni settimana, destinato ai bambini dai 16/36 mesi con una Madrelingua Zia Simy che attraverso la "Magic box", canzoni e giochi interattivi in inglese accompagna i bambini alla scoperta di una lingua diversa dalla loro ma che facilmente faranno propria grazie alla predisposizione legata all'età ed alla metodologia di approccio.

Pet therapy

Al nido è presente un cane semi residenziale Clipper, un Lagotto romagnolo regolarmente iscritto all'anagrafe canina, regolarmente vaccinato e che ha superato un corso avanzato istituito dalla Regione Lombardia per divenire insieme a Giovanna Parimbelli un animale da Pet therapy certificato. Un animale stimola sorrisi, aiuta la socializzazione, aumenta l'autostima, non giudica e non ha pregiudizi, in sua compagnia diminuisce il battito cardiaco e quindi calano le ansie e le paure. E' un mix di Pet therapy e di educazione cinofila, semplici regole per approcciarsi in sicurezza. Inoltre al nido è possibile prendersi cura di un coniglio di nome Jessy e di Ruga la tartaruga. E poi dal 2013 sempre all'interno del Progetto Pet può accadere che una mattina un cavallo o un asino entri al passo nel cortile del nido per trascorrere qualche ora con noi in collaborazione con www.lucawest.it.

Progetto intergenerazionale

"Crescere significa invecchiare, invecchiare significa crescere" I bambini piccoli non hanno pregiudizi, non vedono la differenza, a loro volta gli anziani non hanno bisogno di dare spiegazioni sulla loro condizione che non sempre li vede "vispi". Il contatto con gli anziani porta i bambini a ritmi più lenti e questo li rende più tranquilli anche nell'ascoltare storie, partecipare a laboratori con maggiore concentrazione. I bambini imparano a rispettare chi ha un handicap, li rende così più aperti e meno concentrati su se stessi. A loro volta gli anziani nel rapporto con i bambini ritornano sia pur per brevi momenti adulti responsabili, riaffiorano tracce di esperienze lontane, intime vissute come genitori e in un momento della loro vita nel quale tutto sembra "restringersi, la loro sfera emotiva sia pur per poco si allarga ancora grazie all'arrivo di questi "nuovi nipotini". Per questo da oltre 10 anni il Nido La Stellina ha dato vita ad un progetto in collaborazione con RSA sul territorio, svolgendo visite mensili presso la struttura con piccoli gruppi di bambini

Attività fotografica

Uno sguardo a ciò che sta intorno e poi sbirciarlo dal mirino di una macchina fotografica digitale o no, cercando con fatica di schiacciare il pulsante giusto aspettando un click; e così scopriamo che i bambini vedono il mondo a modo loro con visuali, inquadrature e soggetti molto personali. Di tanto in tanto sviluppiamo qualche loro foto e la esponiamo, senza giudizio, in forma anonima, solo per ricordarci che sanno avere una visione "diversa" dalla nostra.

Giochi di luce

La luce disegna, lascia tracce, impressiona corpi e oggetti. La magia dei giochi luce/ombra cattura i bambini che attraverso questo semplice strumento scoprono il proprio corpo proiettato verso l'eterno e con il quale interagiscono. Così può accadere di vedere lo stupore nei loro occhi pensando di avere tra le mani la luce o di poterla assaporare giocando con un tavolo luminoso sempre a disposizione.

Attività del dolce far niente

Per noi adulti è difficile quasi impossibile starcene tranquilli senza far niente, dobbiamo sempre "schiacciare dentro" qualcosa, è come se non potessimo sprecare tempo, non potessimo permetterci di conoscere la noia. Ma i bambini non conoscono la fretta, per loro fermarsi è come "fare", non appare una perdita di tempo. Anzi nel non fare ci trovano un senso, nel soffermarsi ad osservare, perchè fermandosi colgono le scoperte, quindi il piacere per quel mondo che appare loro splendido, provocante, misterioso, talvolta che spaventa. Per questo noi "adulti" della Stellina abbiamo imparato il piacere di non fare, di stare sdraiati nel nido, per il tempo che ci piace, ascoltando un pò di musica ed osservando questo mondo...inutile dire che siamo più ricchi e che in questo gioco del non fare i bambini sono maestri e si sdraiano più di noi. Benvenuto "tempo perso". Perché ogni bambino possa dire "che privilegio far parte di una generazione di bambini a cui è concessa la libertà di annoiarsi.

Lasciare una traccia

Tracciare è una esigenza naturale insita nel bambino, per questo i bambini hanno a loro disposizione quotidianamente materiale per farlo in assoluta libertà quali specchi e creme, gessetti e lavagne, agende e penne, ma nessun tracciato viene giudicato o incentivato, né esposto, la traccia è qualcosa di personale e unica a qualsiasi età. Dall'Ottobre 2011 anche all'esterno del nido sulla facciata è possibile lasciare tracce su grandi lavagne sempre pronte ad accogliere, prive di aspettative e giudizi... solo per il gusto del piacere di tracciare

Atelier sperimentale

Come una scatola magica il closlieu (Atelier di pittura) permette di scoprire la semplice gioia, il piacere di stare con gli altri, l'atto naturale del dipingere (Miranda Magni Calliari). Dal 2009 in seguito ad una attività di tipo formativo con la Sig.ra Miranda Magni "praticienne del closlieu", e soprattutto una formazione con Arno Stern (Ideatore del Closlieu), anche Giovanna è divenuta una Praticienne. L'Asilo Nido La Stellina crede e sostiene la divulgazione del pensiero di Arno Stern, ed ha allestito un'atelier sperimentale (che negli strumenti fa fede al closlieu ideato da Arno Stern) nel quale far dipingere i bambini del nido insieme agli adulti, così che il gioco del dipingere sia facile e possibile, curando ogni minimo particolare lasciando che qualche cosa accada senza pretendere nulla. Cos'è il closlieu: è difficile da definire: una stanza senza finestre, tappezzata di carta da pacco, una tavolozza con diciotto colori al centro, una cartella con i fogli bianchi, un ambiente volutamente piccolo nel quale libertà e struttura convivono. È un rifugio dallo sguardo pieno di attesa dell'adulto, è un equilibrio tra regole del gioco e la libertà di tracciare secondo la propria necessità, dipingere per il gusto di dipingere. Cosa non è il closlieu: non è una scuola o un'accademia Chi conduce l'atelier: il praticien,"servitore" , non insegna, non giudica, non interpreta, non valuta Si può pensare che l'atto del servire (inteso come porre una puntina, passare un pennello, raccogliere una goccia) generi dipendenza nel bambino, in realtà fa scoprire il piacere di essere servito, si sente preso in considerazione, e può concentrarsi sulla traccia. Nel closlieu il bambino diventa autonomo perché non dipende più dal giudizio, si relaziona con gli altri senza competizione, afferma la propria personalità. Stupisce sempre la grande capacità di concentrazione e la necessità di precisione. Apprende di saper fare, conquista una sicurezza interiore, crede in ciò che fa. L'atto del servire attraverso gli strumenti (pennello, puntina etc) e le piccole cure mette in relazione il bambino con il praticien, e lo allontana dalla ricerca di commenti e/o valutazioni del dipinto (ti piace? È bello? Ho disegnato questo o quello) Inoltre sistemare il pennello, mettere una puntina, sono piccoli gesti che rallentano i ritmi del fuori. rafforzarsi ed essere poi a disposizione come potenzialità per gli altri compiti, durante il periodo della scuola e più tardi nella vita. In questo tipo di gioco il bambino può sperimentare in modo libero e nell'essere attivo può conoscere il mondo. Il collegamento con il mondo può avvenire non solo con la mente, ma andando molto più in profondità, fino nelle funzioni vitali: vibrazioni, percezioni, tatto, sensibilità etc. "Questo dà al bambino fiducia e sicurezza interiore"

Cestino dei tesori

Il bambino sin da piccolo esplora il mondo attraverso i sensi e la fase orale è una tappa fondamentale di questa magnifica e fondamentale esplorazione di ciò che lo circonda. Quando riesce a stare seduto il bambino porta volentieri alla bocca gli oggetti che trova, per lui è indispensabile leccarli, succhiarli per scoprirne la forma, la consistenza, la superficie. In comunità si pone subito il problema dell'igiene, ma al tempo stesso questa esperienza va assicurata , per questo ogni giorno i bambini hanno a disposizione "il cestino dei tesori" (di Elinor Goldschmied) con tutte le garanzie quotidiane di disinfezione. Il cestino dei tesori viene proposto in particolar modo ai bambini di età compresa tra i 6 e i 10/12 mesi. Il gioco avviene con la supervisione dell'educatore che però non influenza la libera scelta degli oggetti da parte del bambino. Gli oggetti contenuti dovranno stimolare tutti e 5 i sensi, la vista sarà stimolata dalle dimensione, dal colore e dalla lucentezza, l'udito sarà attirato dai rumori che gli oggetti potranno produrre toccandoli o scuotendoli, l'odore e il sapore da materiali che li stimoleranno come sacchetti con spezie o aromi, e infine il tatto con oggetti di consistenze , peso e forme diverse. perché esplorare con la bocca è il primo modo con il quale il bambino conosce il mondo.

Gioco euristico

Il "gioco euristico" è radicato nella curiosità naturale dei bambini, man mano che crescono, passano dall'essere esploratori del mondo che li circonda a creatori di mondi, attraverso azioni quali raccogliere, riempire, impilare, selezionare e manipolare in tanti modi. Nel secondo anno di vita diventa importante fornire al bambino materiale che può soddisfare il suo urgente bisogno di esplorare a sempre più ampio ed autonomo raggio, il nuovo bisogno di imparare come gli oggetti "si comportano" in quello spazio. L'abilità nell'usare le mani – fase di esperienza acquisita con l'uso del cestino dei tesori – deve essere ora integrata dalle opportunità della mobilità. Questa nuova conquista permette al bambino di andarsi a cercare sempre nuovi oggetti con cui sperimentare. Ora mentre egli si muove per prendere un oggetto il suo pensiero sarà "cosa posso fare con questo?", per sostenere questa curiosità e soprattutto le continue competenze che si affinano, è importante che il bambino possa accedere a materiali veramente "esplorabili" che stimolino la sua immaginazione senza che l'adulto lo indirizzi, ciò rafforza il suo sviluppo cognitivo olte al controllo muscolare e alla coordinazione occhio/mano.

Giochi simbolici e travestimenti

Alla fine del secondo anno di vita il bambino nel suo lavoro esplorativo compie un salto di immaginazione; comincia a usare gli oggetti "come se fosse", inizia quello che viene chiamato "il gioco simbolico": momento di gioco nel quale il bambino rappresenta il mondo dell'adulto reale o immaginario usando il suo pensiero, mettendo in atto le sue emozioni, la sua esperienza, la sua capacità osservativa, in questo momento l'adulto deve cercare di entrare il meno possibile. Ne scaturiscono giochi molto divertenti che permettono ai bambini di riprodurre l'attività dei genitori, dei fratelli, dei nonni e delle educatrici stesse (il gioco dei travestimenti e dei mestieri), utilizza giochi e oggetti come cappelli, borse, scarpe, occhiali, copie di elettrodomestici di uso comune, ecc…; Il gioco simbolico consente al bambino di "far finta di …" ed è uno strumento fondamentale per allenare e stimolare, in modo libero e spontaneo la creatività e la fantasia ma allo stesso tempo offre ai bambini la possibilità di conoscere altre immagini di sé, e ancora il gioco simbolico aumenta la capacità di interazione e cooperazione ed offre la possibilità di esternare frustrazioni e sperimentare conflitti..

I mestieri

Le educatrici hanno evidenziato l'importanza di far conoscere ma allo stesso tempo superare la fatica della relazione con alcune figure o situazioni importanti del territorio in cui vivono i bambini ( la polizia locale, il Dottore, il Dentista ecc…..), così può capitare che trascorriamo una mattinata in compagnia di un cuoco, di un dentista e scopriamo e familiarizziamo con mondi nuovi e che talvolta ci spaventano.

Attività manipolativa/Travasi

I bambini mostrano un naturale interesse per le attività manuali e per le attività che abbiano un inizio ed una fine, anche se per noi adulti sono apparentemente senza senso logico. I travasi sono uno dei mezzi più efficaci per permettere al bambino di concentrarsi, allenare la motricità della mano, la concentrazione e la coordinazione. Attraverso la manipolazione il bambino scopre anche sè stesso e le proprie capacità e apprende le caratteristiche degli oggetti, percepisce le forme, il peso, la resistenza, la temperatura. Manipolando varie sostanze (didò, pasta di sale, farina e materiali vari) con consistenza e utilizzo diversi, il bambino può sperimentare le infinite possibilità di modificare, trasformare i materiali proposti. Può scoprire come si comportano i materiali versandoli, picchiettandoli, impastandoli, bucandoli. Il "pasticciare", lo sporcarsi ha per il bambino una valenza educativa molto alta; "le cose le posso usare e modificare e sono "io a farlo" oppure "la mia mano c'è ancora! Eccola sotto la sabbia!!!, e ancora "prima erano qui ed ora sono da un'altra parte" Noi adulti abbiamo il compito di favorire questa esperienza anche se a volte non la comprendiamo o facciamo fatica ad accettare, per questo sono presenti numerosi tavoli che offrono la possibilità giornaliera di manipolare e travasare materiali naturali, quali pigne, legnetti, farine, conchiglie, etc E' scelta dell'Asilo Nido La Stellina non proporre la manipolazione di alimenti (quali yogurt, pasta o riso) fino a quando al bambino non è ancora chiara la distinzione momento del gioco e momento del pranzo, in modo da non confonderlo e incentivarlo a giocare a tavola con il cibo..

Lettura

I libri diventano un buon mezzo di comunicazione, occasione di scambio e di dialogo, dunque importante nutrimento sonoro ed immaginativo per il bambino. In questo senso l'adulto dovrà essere attento a proporre libri al bambino fin dai primi mesi di vita; saper, inizialmente, raccontare storie, sfogliare insieme al bambino piccoli libri cartonati per guardare foto, immagini di animali, persone, oggetti della vita quotidiana, ecc… In seguito si possono proporre libri con storie minime, per passare poi a libri più complessi nei quali sono rappresentate storie divertenti o che facciano ridere, storie di vicende quotidiane e non, piccole avventure su temi diversi nei quali il bambino possa in qualche modo identificarsi, libri ricchi di particolari. A sottolineare l'importanza che riveste la narrazione, svolgiamo regolarmente visite presso la biblioteca comunale di Azzano da novembre a giugno. Con il supporto della Polizia Locale/Volontari quando è possibile, il tragitto viene percorso a piedi o con il pulmino messo a disposizione dall'amministrazione comunale. Inoltre è stata allestita una biblioteca interna al Nido per genitori e bambini con oltre 300 testi, alla quale i bambini possono liberamente accedervi sfruttando l'angolo morbido. Il libro è qualcosa di prezioso e occorre prendersene cura per questo quando un libro viene stracciato accorre una piccola ambulanza con colla e scotch per riprarlo insieme e comprenderne l'importanza dell'utilizzarli con attenzione e rispetto.

Canzoni e musica

Le canzoni che si cantano all'asilo nido aiutano i bambini ad arricchire il proprio lessico; le educatrici "riconoscono" alcuni momenti della giornata ed attraverso dei cartoncini con immagini cantano insieme ai bambini canzoni differenti per età. Per coinvolgere le famiglie sono state prodotte alcune compilation cantate dalle educatrici e dai bambini: dal sito nella sezione download è possibile scaricare testi e audio delle canzoni. All'Asilo Nido La Stellina si possono ascoltare musiche differenti dalla classica alla pop passando dalla newage perché abbiano un'ascolto il più vario possibile. Inoltre hanno la possibilità di sperimentare la musica, di lasciarsi avvolgere dalla magia del suono, di scoprire che premendo un tasto produco "io" un suono, ecco perché abbiamo pensato ad un pianoforte che i bambini liberamente possano sperimentare: l'esperienza attraverso la scoperta è certamente un modo importante per apprendere e crescere in modo armonioso.

Attività psicomotorie e gioco motorio

Il movimento libero del proprio corpo in un contesto che offra possibilità di scoperta e acquisizione di competenze. Oggetti e arredi che sostengono e stimolano il movimento, è incredibile la soddisfazione negli occhi e nel corpo di ogni bambino dopo una conquista come gattonare o camminare. Percorsi motori, giochi di equilibrio, materassi su cui fare capriole, spalliere per arrampicarsi, bicilette in legno, ma anche poter utilizzare la sedia dei "grandi" sono tutte attività che sostengono la scoperta e lo sviluppo dell'io corporeo.

Giochi all'aperto

La presenza di un ampio giardino esterno(300Mq) ricco di giochi in legno e messo in sicurezza, arricchito da un girotondo sensoriale ed un piccolo orto, offre ai bambini la possibilità di svolgere numerose attività all'aria aperta tra giochi con l'acqua, sabbia, farina, granaglie, corse con i tricicli, merende, pranzo. Inoltre credendo profondamente nella Pedagogia dell'Out door il giardino viene vissuto durante tutto l'anno con le opportune protezioni, mantelle e stivaletti sono infatti a disposizione per poter godere della magia delle pozzanghere.